7 seghe mentali che devi smettere di farti a partire da oggi

Chiamale, se vuoi, preoccupazioni. O seghe mentali. O pensieri oppressivi. O pessimismo. Chiamali come vuoi, insomma, tanto il risultato è sempre identico: rimani lì immobile con il cervello intasato di piccoli Umpa Lumpa che ti perseguitano, punzecchiandoti con uno spillo e mettendoti in difficoltà ogni volta che devi prendere una decisione, sia essa importante oppure di ordinaria amministrazione.

Ed il risultato è il totale immobilismo: quel ‘vorrei ma non posso’ che ci spinge a procrastinare qualsiasi decisione, pensando a mille conseguenze assurde e a come svicolare da ognuna di esse. Ecco che, dunque, si crea un circolo vizioso che, ad ogni minima decisione da prendere, va ad analizzare conseguenze su una scala temporale di 10 anni, facendoci perdere non solo il momento, ma anche la visione di un problema che in realtà non è un problema. Vediamo le 7 seghe mentali che devi smettere di farti a partire da oggi, per vivere una vita più serena.

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1. Sono grasso!

Hai accumulato qualche chilo di troppo? Chissenefrega! L’essere grasso non deve mai limitarti durante i rapporti sociali, non deve mai fermarti durante il corteggiamento di una donna. Hai paura di essere respinto? Stai tranquillo, perché il mondo è pieno di bellissime coppie così diverse. Casomai cerca di dimagrire, ma fallo solo per te stesso e mai per gli altri.

2. Non lo so fare!

Che ne sai che non lo sai fare se non ci hai mai provato? E anche se quel compito dovesse rivelarsi al di sopra delle tue possibilità, almeno potrai dire di esserti calato nella sfida. In caso di successo, poi, vuoi mettere la soddisfazione? Non dire mai di no ad un compito o ad un lavoro, se hai il tempo per sperimentare: potresti perdere l’occasione per imparare qualcosa di nuovo.

3. Non ho i soldi!

E se tu avessi i soldi, cosa cambierebbe? Spenderesti di più e probabilmente ti lamenteresti uguale, perché abituato ad un certo tenore di vita. Se aspiri a qualcosa che non puoi permetterti, rimboccati le maniche e trova un sistema per aumentare le tue entrate, invece di piangerti addosso.

4. E se poi me ne pento?

Chissà quante occasioni hai perso facendoti questa fatidica domanda: e se poi me ne pento? Intanto tu fallo, sfrutta un’occasione che potrebbe non ricapitarti più nella vita: nessuno può sapere come andrà, ed in ogni caso hai più da vincere che da perdere.

5. Cosa devo dire?

Una delle seghe mentali peggiori, che nascono dall’insicurezza, e che ti portano a bloccarti durante una conversazione pesando al milligrammo le parole che escono dalla tua bocca. Va bene un minimo di riflessione, ma non esagerare: sii te stesso. Confezionare risposte artefatte, dopo minuti di silenzio imbarazzante, porterà gli altri a pensare che tu sia falso o peggio ancora stupido. Quando invece tu sei l’opposto.

6. Adesso cosa faccio?

L’uomo è un animale senziente, che sotterra i suoi istinti per favorire la riflessione: grazie tante, Charles Darwin. Forse era meglio quando le azioni venivano fuori spontanee e senza filtri, quando non c’era bisogno di ricordarti che cogliere l’attimo è una delle cose più belle della vita. Non sai che fare? Buttati: qualcosa accadrà di certo. E comunque sempre meglio che assistere come spettatori non paganti alle vite altrui, soprattutto in campo amoroso o sociale.

7. Quello lì mi sta giudicando!

Dici? Probabilmente hai ragione. Ma pensando questo, anche tu stai giudicando lui! Le persone si guardano e si studiano a vicenda ogni santo minuto di ogni santo giorno: lo fanno per abitudine, per costume societario, e quasi mai per cattiveria. Se pensi che qualcuno ti stia giudicando, fregatene: continua come se niente fosse. Probabilmente gli farai cambiare idea, e se così non fosse, pazienza. Dove sta scritto che tu debba piacere a tutti?

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