La Formula del Successo
Secondo Earl Nightingale “Il successo è la progressiva realizzazione di un valido ideale“.
Secondo me molto meno elegantemente il successo è:
1) sapere cosa si desidera nella vita e in particolare in un dato momento
2) ottenerlo
Punto.
Considerando che non mi piace la parola “fallimento” e nè tanto meno dare o considerare qualcuno un “fallito”, la considero una forma di disprezzo per la persona (un genitore che non realizza quanto vorrebbe perchè deve accudire il proprio figlio malato è un fallito? E’ un Eroe, ma magari nessuno lo sa). Sicuramente una persona di successo è colui che continua a tentare pur non ottenendo quello che vuole.
A tal proposito questo è qualcosa che scrissi qualche tempo fa e che ripropongo (e credo riproporrò spesso sul blog) per far capire la mia mentalità in fatto di giudizi. Questo è un blog dove si studia L’EFFICIENZA, e l’arte delle realizzazioni personali. Nonostante questo non mi arrogo di voler giudicare e mai lo farò; e se mai dovrò farlo un giorno, mi considererò un fallito.
“Fottuti Eroi”
“Se t’impegni, se ci credi veramente, se ci credi con tutto te stesso, i tuoi sogni si avverano”
Cazzate :). E non perchè io non stia realizzando i miei. Anzi. Molti ne ho realizzati e molti sono in procinto di esserlo. E sono fottutamente fissato con motivazione, potere del pensiero, azioni rapide e sequenziali. Sempre più fissato, con un taglio molto più pratico rispetto al passato.
Io mi riferisco a tutti quelli che non ce l’hanno fatta. O che non ce la faranno. Mi ritengo un fortunato, già solo per avere la possibilità di lottare per i miei sogni. Perchè ci sono persone che muoiono ancor prima di iniziare a lavoraci su. Persone che sono in carcere ingiustamente (che possono credere quanto vogliono di guidare una bella ferrari con una figa di lusso, ma poi hanno la realtà del carcere).
Persone che devono assistere il loro figlio malato 24 ore su 24.
Persone che non ce la fanno. Per sfiga, perchè un Venerdì 17 o un anonimo Giovedì 18, sono invischiati in un incidente automobilistico e la loro vita cambia per sempre. A gente che deve usare un software vocale per muovere un mouse e può sognare quanto vuole di fare surf, chi ci governa da lassù, il caso o chi cazzo lui sia, volta tranquillamente il capo dall’altra parte.
Il mio pensiero va a tutti coloro che non ce l’hanno fatta, che non possono lavorare per i loro sogni, che sono imbrigliati in sfide impossibili, che non hanno avuto la fortuna sufficiente nella vita. No, non ce l’avete fatta. Ma NON sarete mai falliti se non smetterete di tentare, ammesso e non concesso ne abbiate la possibilità. E anche se smetterete di provarci, anche se la vita vi schiaccerà e non avrete, per definizione, la forza di alzarvi e preferirete restare adagiati su un fianco, morenti, non me ne frega nulla: se non ce la farete, se non avrete la fortuna che meritate, o la forza che vi è dovuta, se la vita vi calpesterà come spessissimo fa senza tanti complimenti, una sola cosa è certa, forse poca cosa, ma CERTA: sarete per sempre dei fottutissimi, epici EROI ai miei occhi.“
Con queste premesse doverose, la seguente è la mia personale ricetta per la “formula del successo” classicamente intesa. O meglio alcuni ingredienti che reputo importanti.
Chiarezza
Prendiamo una situazione paradossale per capire la validità di questa regola generale. Supponiamo tu non sappia proprio per nulla cosa desideri dalla vita. Sei una persona che non prova piacere per nulla, non sai affatto quello che vuoi. Ammesso che il caso ti regali un’infinità di risultati, come fai a determinare se siano buoni o meno se non sai neanche cosa vuoi?
Il primo passo alla base di tutto è SAPERE COSA DESIDERI, COSA VUOI OTTENERE DALLA VITA con la massima PRECISIONE e CHIAREZZA.
Focus
Ricordati che il tuo pensiero ha la capacità di espandere ciò su cui ti concentri. Il tuo pensiero è in grado di materializzare dal nulla situazioni e “materia”. Il meccanismo psicologico attraverso il quale i pensieri diventano cose, è uno dei principi cardine della motivazione. Espandi letteralmente ciò su cui ti concentri. Se il tuo obiettivo è chiaro e SPECIFICO, il tuo pensiero potrà essere massimamente concentrato, di conseguenza le tue azioni.
Secondo wikipedia “Il comportamento o l’azione sono succedanei al pensiero in quanto “les jeux sont faits” già al livello del pensiero. Il comportamento non è altro che l’estrinsecazione di una visione del mondo al livello del pensiero. Da questo punto di vista la vera azione si opera già al livello del pensiero ed il comportamento è solo un fenomeno secondario o derivato”
Se rimani focalizzato su quello che desideri, e lo stesso è altamente specifico, canalizzerai intelligentemente le tue azioni in maniera precisa e incessante. Espandi ciò su cui ti concentri. Una volta che stabilisci esattamente cosa desideri ogni tuo pensiero è focalizzato in quella direzione, non si disperde.
Una volta che sei chiaro con ciò che vuoi, il tuo cervello comincia a trovare situazioni, persone, crea letteralmente circostanze che aiutano. Più la focalizzazione è potente, più energia viene convogliata. Se la focalizzazione è puntiforme (obiettivo precisissimo) l’energia diventa infinita in quel punto. Quanto più invece il pensiero è diluito e disordinato e si desiderano più cose contemporaneamente, tanto più disperdi energia (e la dispersione è asintoticamente infinita) non potendo convogliare i tuoi pensieri e le tue azioni in maniera ordinata e coerente.
Reason Why
Non siamo macchine. Se ti puntassi una pistola alla testa per farti diventare bravo con gli obiettivi pena la tua vita, lo faresti e riusciresti in qualsiasi cosa ti chieda di fare. Romperesti istantaneamente la tua campana del comfort. Tuttavia la realizzazione di un qualcosa è sì importante, ma ancor più importante è il SENTIMENTO DI FELICITA’ provato lungo la strada, giorno per giorno.
Non solo devi imparare a realizzare ciò che ti proponi di fare, ma devi imparare a farlo anche DIVERTENDOTI. Anche perchè nella vita sono pochissime le situazioni in cui ti puoi porre in stato metaforico di pistola alla testa puntata. E’ assai più probabile che devi avere una certa dose di autodisciplina e se non si ha una forte Reason Why, un certo mordente e interesse verso l’obiettivo, è abbastanza probabile che alle prime difficoltà si abbia già la tentazione di abbandonare il progetto con una scusa qualsiasi, perdendo inoltre punti in termini di autostima e fiducia in te stesso.
Assicurati che gli obiettivi siano SIGNIFICATIVI per te e che siano permeati di un CARICO EMOZIONALE sufficientemente alto: Obiettivi significativi e a breve termine con una forte Reason Why.
Umore a Mille = Azioni Massicce
Ho già parlato da più parti nel sito che aumentare il proprio umore e portarlo al massimo è fondamentale in fatto di obiettivi per due motivi: darà un senso di felicità istantanea, e aumenterà esponenzialmente il numero di azioni efficaci in direzione di quanto hai stabilito di realizzare. Senza ripetermi in questo articolo, riassumo semplicemente che per controllare il tuo umore, un esercizio da fare come un culturista della mente giorno per giorno, è quello di controllare sei fattori: credenze, linguaggio, focus, visualizzazione, dialogo interno, fisiologia. Rimando al link precedente l’approfondimento del tutto.
Modellamento
Prendi esempio dai migliori nel tuo campo o in riferimento a uno specifico obiettivo e MODELLALI. Replica le azioni di chi ha avuto successo, imita i loro comportamenti, e dai al tutto una tua impostazione personale arricchendolo con le tue migliorie e la tua personalità. Non devi reinventare la ruota, c’è chi l’ha già fatto per te, fondamentale quindi partire dalle realizzazioni dei tuoi modelli e che ci metta del tuo man mano che sviluppi la tua forte personalità. Modellare esattamente qualcuno che funziona ti dà già una garanzia di un risultato, ti assicurerai quindi di seguire i migliori nel tuo campo d’interesse e cercare di imitarli per quello in cui primeggiano, senza spersonalizzarti naturalmente, ma assorbendone strategie e sistemi.
La Legge di Pareto
O meglio principio di Pareto, visto che si basa su fatti empirici, afferma grosso modo che la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause se si prendono in considerazioni numeri sufficientemente grandi. Ad esempio l’80% del traffico di un sito web è dovuto, fondamentalmente, al 20% degli articoli totali; questo vale grossomodo in qualsiasi obiettivo: c’è sempre un nocciolo duro di fattori che determina il succo dell’obiettivo stesso; per ogni dato obiettivo è quindi fondamentale prima individuare i fattori che fanno la differenza, e poi decidere di concentrarsi e ottimizzare solo quelli (almeno in un primo momento): accelererò i miei risultati e mi concentrerò su quello che realmente conta.
Questi sono solo gli ingredienti, a te mischiarli nella tua buonissima ricetta e scrivere la storia della tua vita. In bocca al lupo 😉
mi piace molto la prima parte del tuo articolo, quella sul fallimento.
Io calcherei ancora di più il concetto e mi spingo a dire che SI DEVE FALLIRE per poter arrivare dove vuoi tu. Se per fallimento si intende un processo di azioni che non porta al risultato desiderato, allora io, in quanto soggetto agente, avrò comunque ottenuto un risultato, che sarà commisurato all’entità del fallimento. Nel senso che avrò capito che quel processo non porta a nulla e che non sarò più costretto ad impegnarmi in quella direzione, ma cambierò strada provando nuove combinazioni e nuove strategie.
Si è falliti per questo?
Io non credo affatto, ma si è vincenti nella misura in cui ti abitui alla ripetizione di azioni che ti porteranno verso la meta. Tutte le scoperte scientifiche, tutti i progressi dell’umanità sono rappresentati da persone che hanno dedicato l’intera loro esistenza verso un progetto, inteso come ripetizione ossessiva di nuove combinazioni di azioni che alla fine hanno portato al risultato desiderato.
Prendiamo lo sport, il tennis in particolare e consideriamo il numero uno al mondo, Novak Djocovich.
In questo periodo, a detta di tutti, la sua forma fisica è strepitosa. In una sua intervista, ha ammesso di allenarsi anche di sabato e domenica, quando magari potrebbe godersi la vita. La ripetizione delle azioni e degli esercizi lo hanno portato a un tale livello di automatismo da non dover più pensare a quale strategia adottare. Lui è completamente allenato, sa già quello che deve fare e lo sa SOLO in funzione delle centinaia di ore di allenamento che lo hanno plasmato come un grande campione.
Se associ questo “furore agonistico” a qualsiasi impresa della vita, allora diventerà chiaro come il successo è solo una questione di tempo…prima o poi il tuo obiettivo sarà la naturale conseguenza dei tuoi sforzi e del tempo che vi hai dedicato.
Infine, due parole sul modellamento…che a me non piace.
E’ un concetto cardine della PNL, come ben saprai. Non metto in dubbio la sua efficacia, modellando le mie azioni sull’esempio di grandi campioni o di chi ammiro, io potrò ottenere in breve tempo ciò che desidero.
Su di me non funziona, ma solo perché voglio poter sviluppare me stesso in funzione delle mie potenzialità e dei miei pregi. E’ un po’ come fare un viaggio: se devo andare a Roma, ci posso andare in treno, in auto, in aereo, in autostrada, per via mare, ecc. Un dato è certo, comunque arriverò a destinazione, ma sarò io ad aver scelto il modo e il mezzo. Non capisco allora l’ossessione di arrivare prima o dopo a un risultato, spacciando questo sistema per EFFICIENZA del tempo impiegato.
A me non sta bene perché, una volta chiarito il mio obiettivo, devo solo capire bene come ottenerlo. E, nel mio caso, voglio ottenerlo con ciò che ho a disposizione e non scimmiottando questo o quel comportamento altrui che non mi rappresenta e non mi appartiene.
Magari ci metterò più tempo per arrivare…ma arriverò comunque…
🙂
ciao Alfonso :)! Altro commento straordinario e sono ONORATO di ospitarlo sul mio blog.
“In questo periodo, a detta di tutti, la sua forma fisica è strepitosa. In una sua intervista, ha ammesso di allenarsi anche di sabato e domenica, quando magari potrebbe godersi la vita.
La ripetizione delle azioni e degli esercizi lo hanno portato a un tale livello di automatismo da non dover più pensare a quale strategia adottare. Lui è completamente allenato, sa già quello che deve fare e lo sa SOLO in funzione delle centinaia di ore di allenamento che lo hanno plasmato come un grande campione.”
Io credo, anzi sono convinto, che otterrebbe risultati ancora migliori con un maggior equilibrio; ossia, ma magari lo farà comunque durante la sua giornata e ama il tennis al punto tale da non considerarlo un lavoro, se associasse alle fatiche dell’allenamento, tempo libero con la famiglia e tutto il resto che può fargli piacere, con il giusto EQUILIBRIO appunto.
Questo è ancor più vero in sport e attività in cui contano anche affiatamento, spirito di squadra ecc. Probabilmente il tennis è lo sport per eccellenza dove sviluppare un automatismo perfetto è la cosa in assoluto più importante, visto che conta moltissimo la tecnica e la precisione, anche se il fattore nervi è sempre presente e, avendo equilibrio, si allena bene anche quello.
Quanto al modellamento: se due persone sono sempre d’accordo una delle due non serve :D. E purtroppo in questo caso non servo io, visto che mi trovo perfettamente d’accordo con la tua visione molto ben descritta peraltro. Specie con quanto affermi in merito alla personalità. Probabilmente ci sono casi in cui si tratta di mera tecnica e quindi non ci si spersonalizza (esempio se imito un campione di Basket che vedo superiore nei tiri da tre punti, posso decidere di adottarne la tecnica senza che questo cozzi con un discorso spersonalizzazione); invece in altri ambiti, esempio se voglio essere un agente di calciatori, personalmente non imiterei mai l’agente di Balotelli, Ibrahimovic e tanti altri Raiola perchè non mi piace il suo stile, sebbene porti e abbia portato risultati incredibili, ma sono opinioni, non c’è un unico modo di arrivare alle cose.
La cosa migliore probabilmente è arricchire il proprio stile con quello delle persone che si ammirano e anche con il buono che c’è nelle persone per cui non proviamo stima o simpatia, è un pò mettere l’ego da parte e riconoscere che chiunque ha qualità; se invece si lascia prevalere l’ego, ci si frega perchè è l’antipatia o meno a prevalere sulla scelta saggia di apprendere tecniche e insegnamenti da chiunque, anche da coloro da cui ne faremmo volentieri a meno. Ma sono uscito fuori tema, scusami 😀