Il miglior lavoro al mondo: come scegliere una volta per tutte cosa fare nella vita

Non c’è vento favorevole per un capitano che non sappia dove andare

Guybrush Abissi Monkey Island
Il Capitano Guybrush Treepwood negli Abissi di Monkey Island

In altre parole… se non sai cosa vuoi dalla vita è assai probabile che combinerai ben poco. Può anche essere che la tua giornata sia zeppa di impegni e fatica. Ma questo non significa affatto che stai facendo le cose che t’interessano, solo perché è una giustificazione “socialmente” plausibile il fatto di essere impegnato e lavorare.

Se il tuo lavoro non è funzionale a un tuo obiettivo, a ciò che t’interessa davvero, è come sforzarsi a vuoto. Un pò come gli inutili chilometri che il criceto percorre nella sua “ruota senza fine”.

Guardati attorno, le cose che possiedi, chi sei, i tuoi “titoli” e la tua formazione: sei semplicemente la sommatoria dei tuoi pregressi desideri e dei pensieri dominanti della tua mente.

Se non sai con certezza cosa fare nella vita o cosa desideri dalla vita, che tu abbia 14 o 60 anni non preoccuparti: non è un peccato grave :); sono pochissime le persone che hanno le idee chiare fin da piccoli e che rimangono coerenti con quest’idea. Il punto di partenza non è tanto quello di essere duri con se stessi e di considerarsi “falliti” per il solo fatto di non sapere, a una certa età, cosa si desidera dalla propria vita. Il punto è piuttosto, molto più semplicemente, di prendere coscienza con la massima umiltà, tranquillità e buon senso, che non è mai troppo tardi decidere di fermarti e prendere consapevolezza della cosa.

Cosa vuoi fare da grande? “Voglio fare l’astronauta”

Lei è una delle poche che voleva DAVVERO fare l'astronauta: il sergente Ripley in Aliens Scontro Finale
Lei è una delle poche che voleva DAVVERO fare l’astronauta: il sergente Ripley in Aliens Scontro Finale

Quando chiedi a un bambino cosa desideri fare da grande, è assai probabile avere risposte:”Voglio fare il pompiere; voglio fare l’astronauta” :). Quanti di questi bambini diventano effettivamente pompieri e astronauti? Sicuramente una strettissima minoranza, e non solo per l’oggettiva difficoltà nel diventarlo, ma proprio in virtù del fatto che desideri e relativi pensieri, cambiano inevitabilmente crescendo. Chiedi allo stesso bambino, da adolescente, cosa desideri fare e la risposta sarà inevitabilmente un’altra.

Il punto è che la nostra cultura ci porta a desiderare, in vari momenti della nostra vita, cose differenti, a seconda degli input visivi e auditivi che il nostro cervello elabora in vai momenti della nostra vita. Questi segnali possono provenire dai propri genitori (“Luca da grande vuole fare il Notaio”), dagli amici, dai mass media, da un libro, dalla pubblicità, in generale dai mezzi di comunicazione di massa e da quello che la nostra cultura ci subcomunica.

Alcuni di questi segnali fanno breccia nel nostro cuore, altri vengono erroneamente interpretati come desideri. Per fare un esempio molto in voga: quanti dei ragazzi e ragazze che desiderano fare i modelli scelgono questa strada per un’onesta “vocazione” e quanti invece scelgono perché è la nostra cultura che influenza in questa direzione attraverso giornali di gossip e “Grande Fratello” vari?

C’è un’enorme differenza tra “Desidero studiare recitazione” e “Voglio fare l’attore a Hollywood”

Quando si sceglie di STUDIARE RECITAZIONE, è una scelta assai sana: perché sottende che si ama la recitazione stessa, l’atto del recitare in sé; assai spesso alla persona non interessa affatto diventare un divo di Hollywood: i suoi pensieri sono focalizzati sul migliorare la propria arte e il proprio stile di recitazione; una persona con questo tipo di focus diventa nel giro di qualche tempo esperta (perché totalmente concentrata sulla sua professione-formazione), offre valore, viene quindi notata ed è esponenzialmente (e ironicamente) assai più probabile che varchi le soglie di Hollywood, o dei palcoscenici più importanti, rispetto a coloro che si pongono come obiettivo “Voglio Fare l’Attore e diventare un divo di Hollywood”.

Il corollario gratuito del diventare bravi in un’attività, ovvero esperti, è il miglior catalizzatore della stima (oltre che dell’autostima). Diventa bravo in un settore e tutto il micromondo che gravita attorno a quel settore, tenderà a provare per te un sentimento di stima senza che tu elemosini la loro approvazione. Questo perché automaticamente offrirai più valore alle persone e più valore sociale hai, più sarai ricercato, più gli altri faranno a gara per ricercare le tue prestazioni.

Naturalmente non c’è niente di malsano nel voler diventare un attore famoso e recitare nei film di successo se è un corollario del voler esprimere se stessi attraverso la propria arte e quindi, giustamente, ambire al massimo (ammesso e non concesso che Hollywood lo sia in questo particolare esempio). Tuttavia… la domanda da farsi è: è un desiderio sano? E’ dettato dal cuore? Significa amore per il cinema? Per la recitazione? O è assai più probabile che si è interessati, inconsciamente e consciamente, al tipo di vita che il modello “Fare l’Attore” rappresenta in società?

Edward Norton con Helena Bonham Carter in un'Epica Scena in Fight Club
Edward Norton in un’epica scena con Helena Bonham Carter

In questo secondo caso è assai probabile che non avrai la forza emotiva di durare a lungo, perché non baratteresti il piacere di recitare ed esprimerti in un teatro di periferia, con il lusso e “il prestigio” che Hollywood sottende.

Inoltre c’è un altro grandissimo inconveniente: chi ama “Studiare Recitazione” avrà una carica emozionale di un ordine di grandezza superiore, rispetto a colui che desidera “Fare l’Attore di Hollywood”; il primo sarà felice già solo nell’atto di imparare l’arte e migliorare se stesso, ogni giorno, già per il solo fatto di recitare; e non baratterebbe il suo mestiere con nulla al mondo. Il secondo avrà una sorta di ossessione per un qualcosa che è difficilmente controllabile dai propri pensieri e inoltre non troverà pace e felicità finché non avrà raggiunto questo specifico “obiettivo culturale”; ammesso che una volta arrivatoci trovi davvero pace e soddisfazione. E il più delle volte non è neanche così.

Se vuoi essere felice e trovare il lavoro dei tuoi sogni elimina i confronti

Non c’è niente di più malsano di condizionare la propria felicità ad un evento lontano e sul quale abbiamo così scarse possibilità di controllo attraverso i nostri pensieri (e azioni) presenti e futuri.

Se desideri essere felice e trovare quello che ti soddisfa elimina i confronti. L’unico confronto che devi costantemente fare è con il te stesso di ieri.

Se vivi in funzione del confronto, e della ricerca di approvazione altrui non avrai una tua personalità e, ironicamente, non sarai affatto stimato dagli altri. Pensa a qualcuno che stimi. E’ colui che si preoccupa e che si cura costantemente del parere degli altri? O è piuttosto una persona che è completamente concentrata sulle sue azioni, rispetta gli altri e il loro parere e allo stesso tempo è in grado di imporre con la giusta assertività la propria opinione, rimanendo coerente con i suoi desideri e obiettivi di vita?

Non barattare la tua felicità con i modelli che la società tende ad importi

E’ folle barattare la propria felicità con quello che la società ti dice direttamente o indirettamente di fare. Non sopravvalutare quello che credi di sapere di te stesso; molte volte è un inganno di una moltitudine di pensieri e segnali che derivano dalla propria cultura.

Nella scelta del lavoro la componente passione deve essere determinante. Accettare un lavoro da venditore solo per i soldi, se non piace vendere, né piace il prodotto, non è sano né psicologicamente né per la riuscita del tutto (guardacaso sono due cose che vanno strettamente a braccetto).

I 5 giorni più importanti della tua vita

Il punto di partenza da cui dovresti iniziare è innanzitutto fare chiarezza con te stesso, capire cosa desideri dalla vita (a prescindere dai soldi), e prendere coscienza che la qualità di vita è inestimabile come costo. E la qualità di vita è strettamente correlata a come si impiega il proprio tempo. A cosa si sceglie di fare la maggior parte del tempo. Se è qualcosa che per noi ha significato, o per lo meno è in direzione di un qualcosa che per noi abbia grande significato, allora è un’ottima scelta questo qualcosa.

Dai un’occhiata alla tua libreria, alle tue letture. Ai film che guardi. Ai discorsi più ricorrenti che ti capita di fare con gli amici e colleghi di lavoro. Prenditi tassativamente soli 5 giorni di tempo per decidere.

Prendi un grande foglio bianco e una penna e vai in un posto tranquillo, sia un parco, una panchina, un paesino vicino al posto in cui vivi, la tua scrivania; insomma un qualsiasi posto in cui puoi passare un’onesta ora solo con i tuoi pensieri. Comincia a buttar giù una lista di attività piacevoli che ti piacerebbe svolgere, una lista di pensieri, sogni di vita. Cerca di mantenere anche una certa concretezza. Non curarti in questa fase di quello che scrivi e lascia piuttosto che la penna faccia il lavoro per te.

Un Bosco Incantato dove Scriverai la Tua Vita
Vai in un Bosco, nella Natura, con un semplice Foglio di Carta, e Comincia a Scrivere la Tua Vita – Splendida immagine di Joanna Karpowicz
Splendida immagine di Joanna Karpowicz

Hai bisogno di rievocare emozioni. In tal senso può aiutarti la tua musica preferita e un calice di buon vino. Non sentirti stupido e non sottovalutare questo momento perché si tratta di quanto di più importante tu possa fare per te stesso. Considerando che in passato ti hanno letteralmente obbligato a studiare materie che non t’interessavano minimamente ed ad assistere alle relative lezioni, è davvero il minimo dedicare questo tempo a te stesso.

Cosa vuoi dalla vita e cosa ti definisce come persona

E’ finalmente il modo di mettere nero su bianco cosa vuoi dalla vita e cosa ti definisce come persona. Assicurati di dedicare almeno un’ora al giorno dei cinque giorni in quest’attività e prendi la cosa con serietà assoluta. Non è un percorso in cui tornerai indietro. Devi essere pronto a bruciare le tue navi da guerra, dopo che sei salpato e hai deciso di attaccare l’isola. Devi entrare in modalità: non posso fallire se non smetto di tentare. Emozionati e scrivi la tua lista dei desideri. Assicurati di scrivere tutto quello che riveste un significato per te. In termini di lavoro, passioni, attività piacevoli.

Alla fine dei cinque giorni, fai una cernita delle voci più importanti, più concrete e più significative che escono fuori dalla tua lista e che abbiano attinenza con la scelta di una professione. Con la massima ragionevolezza di cui disponi, fai un’ottima intersezione tra quello che può essere un lavoro/professione reale (leggasi: che incontri bisogni e necessità del prossimo, perché è lì che si nasconde il business) e attività che siano il più possibile congruenti con la tua personalità e con quello che desideri.

Scegli il tuo campo con il cuore e non con la mera convenienza

Scegli di occuparti delle tue passioni; o per lo meno trova un onesto compromesso tra le due cose: un lavoro/professione “vendibile” e che sia il più possibile in linea con la tua personalità e con quello che ami fare, con le attività caratteristiche che ti definiscono come persona e che vengono fuori dalla tua lista dei 5 giorni; una volta scelto il campo, sia quello delle vendite, della musica, delle consulenze aziendali, non avrai, per definizione, remore a buttarti a capofitto e senza voltarti indietro.

E’ meglio cercare subito un lavoro in quel campo, piuttosto che spendere una fortuna in formazione: in questo modo verrai pagato, e l’azienda di darà la possibilità di formarti gratuitamente. A volte non sarà certo il lavoro più calzante e il più perfetto, ma sarà un buon inizio. Nel tempo libero leggi tutto quel che puoi relativamente al tuo campo e non smettere mai di formarti in tal senso, partecipando a corsi, seminari, fiere di settore, incontrando i più bravi professionisti del tuo campo, stringendo alleanze strategiche. Con il tempo acquisirai maggiori competenze, i tuoi servizi assumeranno maggiore valore, la tua figura professionale acquisirà sempre più stima, e potrai spiccare il volo e fare il salto di qualità.

Quando una persona lavora per la propria passione, non ci sono confronti da temere

Fare il venditore soltanto per i soldi, e basta, se non c’è la passione di migliorarsi, diventare un venditore migliore, capire la psicologia delle persone, significa condannarsi a scarse probabilità di riuscita e all’infelicità di passare il proprio tempo schiavo dei soldi. Per poi vedere che c’è un mucchio di gente che guadagna e guadagnerà più di te, sempre e comunque.

La società ci dà un messaggio sbagliatissimo e non ci insegna a trovare le nostre passioni, si accetta un “posto fisso” a caso, che fisso non lo è neanche più, e ci si trascina tra precariato e aspettare le feste. Francamente preferirei rischiare di finire barbone piuttosto che invischiarmi in tali meccanismi. Un barbone che non si adagia ma che ha in testa il proprio sogno. Avere in testa un sogno aiuta a scegliere di Vivere la Vita nonostante la pioggia, la morte di una persona cara, la crisi economica, l’apparente non senso dell’esistenza, gli umori neri. Un sogno o un obiettivo danno significato alla Vita stessa.

Quando si sceglie con il cuore, l’unico confronto e l’unico paragone che la persona fa, non è con il calciatore che guadagna 10 milioni di euro l’anno (quando del resto per questo qualcuno ci sono 10 milioni di aspiranti calciatori che guadagnano ZERO euro l’anno), nè con il vicino con la Mercedes, nè con il vip o valletta di turno. Quando la persona sceglie con il cuore, non puoi convincerla a barattare nulla in cambio della rinuncia al proprio lavoro. Se ne infischia dei confronti.

La Felicità Deve Essere La Strada Stessa del Percorso
La Felicità Deve Essere La Strada Stessa del Percorso

Il confronto devi farlo esclusivamente fa il te stesso di ieri; è stupido accontentarti di un’ipotetica felicità, se la felicità è alla fine del percorso. La felicità è E DEVE ESSERE la strada stessa, del tuo percorso.

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2 commenti su “Il miglior lavoro al mondo: come scegliere una volta per tutte cosa fare nella vita

  • 25 Dicembre 2015 in 17:14

    Bell’articolo.
    Non ho capito però il punto:
    “E’ folle barattare la propria felicità con quello che la società ti dice direttamente o indirettamente di fare. Non sottovalutare quello che credi di sapere di te stesso; molte volte è un inganno di una moltitudine di pensieri e segnali che derivano dalla propria cultura”; forse volevi dire: non sopravvalutare? Altrimenti pare incongruente

    Rispondi
    • 25 Dicembre 2015 in 18:08

      Ciao Bruno! Esattamente, GRAZIE, è un mio errore, hai ragione e corro a correggere il tutto! Gentilissimo 🙂

      Rispondi

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