Come aumentare l’autostima: Metodi Pratici, consigli e strategie per Aumentare la Tua Autostima
Spesso e volentieri si sente parlare di AUTOSTIMA! Ma che diavolo significa? Cosa vuol dire la frase “Per avere successo devi lavorare sulla tua Autostima.” Grazie, ma che me ne faccio di questo generico consiglio?
Che significa autostima: semplice: STIMARE SE STESSI…
…Dietro però questa frase di 3 parole, c’è un mondo oscuro. Che diavolo significa? Ok, stimo me stesso, mi considero una brava persona, basta? Devo ripetere ottuse frasi davanti allo specchio? “Io valgo, io sono figo, io sono bello”?
NO. E ti dico queste cose perchè PER LUNGHI ANNI, ne sono stato vittima io stesso. Non riuscivo a capire cosa volesse significare e cosa sbagliassi. Stima te stesso e gli altri ti stimeranno. E attrarrai gli altri. MA COSA DIAVOLO DEVO FARE IN REALTA’ per stimare me stesso? Schioccare le dita? Ripetere insulse frasi di fronte a uno specchio?
Per rispondere facciamo questo ragionamento. Pensa alla persona che stimi di più al mondo. Chiunque sia. Io ho perfettamente in mente la persona che stimo probabilmente più di ogni altra. Il suo nome è JOSE’ MOURINHO.
Innanzitutto chiariamoci: il fatto che stimi Josè Mourinho NON significa affatto che mi vadano a genio automaticamente tutti i suoi comportamenti e che sia immune da critiche. Ma non è questa la sede per fare della morale. Io sono interista. Il fatto è che seguo Josè Mourinho dai tempi del Porto e prima ancora dei suoi successi calcistici. Ho letto centinaia di articoli, e letto e riletto la biografia per NUTRIRMI e assorbire la SUA MENTALITA’ DA VINCENTE.
L’arroganza che traspare è solo una corteccia dietro la quale c’è l’uomo Josè. Quell’uomo che aveva 19 anni quando era allenato dal padre Felix che faceva l’allenatore. Un giorno la sua squadra stava perdendo e il padre pensò bene di schierarlo. Josè non era affatto un grande giocatore, nè una grande promessa. Il presidente della squadra fermò tutto durante l’intervallo tra il primo e il secondo tempo “Se metti in campo tuo figlio, siete licenziati tutti e due”. La sua squadra perse 7:1, e dietro quell’umiliazione storica nacque quello che è oggi Josè Mourinho: il più grande Coach di tutti i tempi.
Volete sapere perchè Josè Mourinho ha successo? Motivazione + Ambizione + Spirito di Squadra = SUCCESSO.
Se Josè Mourinho fosse VERAMENTE arrogante, avrebbe costantemente contro il suo spogliatoio e i suoi giocatori. E’ risaputo che i giocatori che allena Josè Mourinho sono PRONTI A MORIRE PER LUI IN CAMPO. E’ risaputo.
Questo succede perchè E’ LUI IL PRIMO a IMPEGNARSI A FONDO E PORTARE A FONDO I SUOI OBIETTIVI. Che all’inizio erano piccoli e proporzionali a quello che la sua personalissima strada gli riservava. Lui ha affrontato tutto passo passo, e oggi, senza accorgersene, è diventato l’Uomo che è diventato. Indubbiamente Pieno di difetti per tantissimi versi. Difetti che a mio avviso farebbe bene a correggere intendiamoci. Vincente e trascinatore per moltissimi altri. Il fatto che personalmente stimi Josè Mourinho, non significa che non possa provare, come è, profonda ammirazione per colleghi quali: Carletto Ancelotti, Pep Guardiola, Marcello Lippi, Andrè Villas Boas (suo allievo) solo per citarne alcuni. Con i loro pregi e i loro difetti anch’essi.
Torniamo a noi…
PER AVERE QUELLA MAGICA QUALITA’ CHE SI CHIAMA AUTOSTIMA, E SOPRATTUTTO PER ACCRESCERLA, PER AUMENTARLA, DEVI IMPARARE A ESEGUIRE AZIONI SEQUENZIALI, ORDINATE E DECISE, E RAGGIUNGERE I TUOI PICCOLI/MEDI/GRANDI OBIETTIVI DI VITA. A qualunque costo.
NON SARAI MAI UN FALLITO SE NON SMETTI DI TENTARE
Parti da piccoli passi. Anche piccolissimi. Come ho più volte scritto nel blog: se hai problemi a fermare la ragazza dei tuoi sogni per strada (ammesso che lo sia…), avvicina una ragazza (per te) poco attraente. Se hai problemi ad avvicinare una ragazza per te poco attraente, avvicina un ragazzo. Se hai problemi con un ragazzo, avvicina un vecchio. Se hai problemi con un vecchio, ferma un cane o un fottuto insetto. Io non ti giudicherò per questo, e ti conferisco il potere di mandare al diavolo chiunque si azzardi a farlo. La vita è una CORSA SU TE STESSI, devi essere solo migliore della tua stessa ombra. I confronti uccidono la felicità. E la felicità è quanto di più importante ci sia nella tua vita. O ti ammazzi o ti sforzi di essere felice e lavorare DA ADESSO per i tuoi piccoli sogni e obiettivi di vita. E se non sai quali siano, parliamone.
LA VIA DI MEZZO IN QUESTO CASO NON E’ AMMESSA
L’autostima è un qualcosa che deve crescere attimo dopo attimo, atomo dopo atomo.
L’AUTOSTIMA E’ COME UN VIDEOGIOCO: GUADAGNI PUNTI E PERDI PUNTI
Ogni qual volta procrastini qualcosa che sai che devi fare, anche un piccolissimo compito, perdi PUNTI. Ogni volta che porti a termine qualcosa, guadagni punti. Si parte sempre da qualcosa che è alla tua portata. Ti serve un paio di scarpe ma per pigrizia, vergogna non sei in grado di farlo e procrastini a “domani”? Bene, perdi punti. Ti stimerai di meno. Fai un piccolo sforzo rompendo quella stupida campana di vetro che apparentemente ti culla e ti protegge? Guadagni punti. L’essere umano è composto da miliardi di atomi. L’autostima è composta da miliardi di piccolissime azioni, compiute le quali tendi asintoticamente verso l’autostima completa. E’ questo che devi fare per aumentare l’autostima, una sommatoria quotidiana di azioni efficaci, passo dopo passo, azioni via via crescenti.
E BADA BENE… Non mi riferisco certo a compiere solo e necessariamente boriose questioni. Se c’è una ragazza che ti piace e non l’avvicini, perdi punti autostima. Se ti avvicini e ti manda a cagare GUADAGNI COMUNQUE PUNTI AUTOSTIMA. Nella scala dell’autostima è molto più importante a volte l’azione che il risultato. Al di là delle frasi sensazionalistiche “tu hai il potere di controllare qualsiasi cosa” la realtà dei fatti è che moltissime cose NON SONO sotto il tuo diretto controllo. Quando avvicini una ragazza, non hai la palla di vetro per sapere la sua reazione. Te ne freghi e basta. I punti li guadagni comunque :). E se dovesse reagire poco educatamente, sarà lei a perdere punti.
Questo vale a maggior ragione in tutti gli ambiti della vita: per diventare un uomo di successo, e bada bene AI TUOI OCCHI, e non agli occhi degli altri, devi diventare il più grande perdente di tutti i tempi.
PER AVERE AUTOSTIMA DEVI ESSERE DISPOSTO A DIVENTARE IL PIU’ GRANDE PERDENTE DI TUTTI I TEMPI. In questo videogioco i perdenti, LEGGASI CHI PROVA E TENTA ALLO SFINIMENTO, sono i più grandi maestri che si conoscano. Coloro che hanno L’UMILTA’ di mettersi in gioco e PERDERE.
Nella vita non è automaticamente scritto che ce la si faccia. Chi vi propina ricette facili stile “Se ci credi veramente e ti impegni a fondo ce la fai a realizzare qualsiasi cosa” è quanto meno un sempliciotto :). Quanto più ti prende per il culo alla grandissima. Un giorno ho scritto questo
FOTTUTI EROI
“Se t’impegni, se ci credi veramente, se ci credi con tutto te stesso, i tuoi sogni si avverano”
Cazzate :). E non perchè io non stia realizzando i miei. Anzi. Molti ne ho realizzati e molti sono in procinto di esserlo. E sono fottutamente fissato con motivazione, potere del pensiero, azioni rapide e sequenziali. Sempre più fissato, con un taglio molto più pratico rispetto al passato.
Io mi riferisco a tutti quelli che non ce l’hanno fatta. O che non ce la faranno. Mi ritengo un fortunato, già solo per avere la possibilità di lottare per i miei sogni. Perchè ci sono persone che muoiono ancor prima di iniziare a lavoraci su. Persone che sono in carcere ingiustamente (che possono credere quanto vogliono di guidare una bella ferrari con una figa di lusso, ma poi hanno la realtà del carcere).
Persone che devono assistere il loro figlio malato 24 ore su 24.
Persone che non ce la fanno. Per sfiga, perchè un Venerdì 17 o un anonimo Giovedì 18, sono invischiati in un incidente automobilistico e la loro vita cambia per sempre. A gente che deve usare un software vocale per muovere un mouse e può sognare quanto vuole di fare surf, chi ci governa da lassù, il caso o chi cazzo lui sia, volta tranquillamente il capo dall’altra parte.
Il mio pensiero va a tutti coloro che non ce l’hanno fatta, che non possono lavorare per i loro sogni, che sono imbrigliati in sfide impossibili, che non hanno avuto la fortuna sufficiente nella vita. No, non ce l’avete fatta. Ma NON sarete mai falliti se non smetterete di tentare, ammesso e non concesso ne abbiate la possibilità. E anche se smetterete di provarci, anche se la vita vi schiaccerà e non avrete, per definizione, la forza di alzarvi e preferirete restare adagiati su un fianco, morenti, non me ne frega nulla: se non ce la farete, se non avrete la fortuna che meritate, o la forza che vi è dovuta, se la vita vi calpesterà come spessissimo fa senza tanti complimenti, una sola cosa è certa, forse poca cosa, ma CERTA: sarete per sempre dei fottutissimi, epici EROI ai miei occhi.
Questa è una delle colonne sonore di quest’articolo, molti la troveranno “inquietante”, ma appartiene a LUI e non posso farle il torto di non citarla
ASCOLTAMI BENE ORA
Io sono uno di quelli che quando ti parla ti dice di fare un sacco di cazzate, dove per cazzate s’intende tutto quello che va a NUTRIRE LA TUA FELICITA’ perchè è questo il nostro scopo sul Pianeta Terra.
E proprio in virtù di questo ti dico quanto ti dico, che è molto scomodo, ma è un modo di farti uscire dalla TRANQUILLA DISPERAZIONE DELLA TUA CAMPANA DI VETRO: verranno dei momenti in cui la vita non ti farà sconti, non ti rimboccherà le coperte, e preferirà prenderti a schiaffoni e calci nelle palle. MATEMATICO. Io non posso e potrò aiutarti, perchè ahimè, sono solo un uomo, e sono vittima come te di questo meccanismo.
Quel che posso dirti però è questo: pensa a quanto di più MOSTRUOSAMENTE BELLO tu possa desiderare. Pensa al tuo sogno di vita. Ai TUOI SOGNI di vita. Le più belle cose tu possa desiderare. Quelle vere, però. Non quello che la cultura ti fa credere ti piaccia. Fregatene del parere altrui. Non fare sconti alla vita nella lista delle ordinazioni, perchè la vita non te ne farà e ti presenterà il conto con il salatissimo prezzo nella sua interezza al momento. A tutti. A me, a te, a tutti. Bello, buono, brutto o cattivo tu sia. Più e più volte.
Quello che devi fare è prendere il tuo sogno di vita, un qualcosa che sia così straordinariamente bello, e che ti faccia letteralmente PIANGERE IL CUORE DALL’EMOZIONE. E diventare un fottuto artista degli obiettivi. Perchè alla fine della vita perderai la tua guerra. La vita è più forte di noi. GARANTITO. Così come ti garantisco che domani il sole sorgerà. MA E’ NOSTRO PRECISO DOVERE VINCERE MOLTE, EPICHE BATTAGLIE. Comincia dunque dai piccoli obiettivi, piccolissimi.
Aumenta la tua AUTOSTIMA con il metodo che ti ho proposto. Che è il metodo non delle cazzate allo specchio. Ma dell’agire e prenderti i tuoi schiaffoni dalla vita stessa. Ti servirà come ARMA NUCLEARE di queste innumerevoli battaglie. Ricordati che la guerra la perderai, la perderemo insieme. E’ inevitabile. La vita è più forte di noi. Ci spazzerà via come quelle deboli foglie che cercano di rimanere aggrappate ai rami durante una tempesta.
Ma alla fine CADREMO. Nonostante tutto. Nonostante la più strenua delle resistenze. Ma cazzo, fratello, ti prometto una cosa. Ti faccio oggi una fottutissima promessa. Quando cadremo lo faremo con un GHIGNO tremendo, memori di tutte quelle battaglie, in cui la luce dei tuoi sogni, e dei miei, avrà aperto una breccia nello spazio tempo, avrà emesso bagliori infiniti di piacere, bagliori che viaggeranno per sempre nell’Universo. Sottoforma di luce. Quelle innumerevoli battaglie in cui la tua Gioia Spazzerà le delusioni, le sconfitte, la paura, il fallimento. Quelle innumerevoli. Fottute. Battaglie. Vinte. Insieme.
Leggo molti temi interessanti nel tuo articolo. Lo hai concepito come una bambola Matrioska, quelle bamboline russe che nascondono al loro interno altre bamboline…sembrano quasi infinite per quante ce ne sono 🙂
Mi piace il concetto dell’autostima, quella visione personale che abbiamo di noi stessi e che viene rappresentata come il risultato di molte componenti: familiare, sociale, relazionale, lavorativa, educativa, scolastica, ecc.
A ben pensarci, in qualunque momento della nostra vita la nostra idea di chi siamo e di chi vorremmo essere viene plasmata in funzione delle nostre esperienze. Se vinco, mi sento un eroe e un vincente capace di sfidare tutti. Se perdo, all’improvviso non valgo più nulla e mi sento ultimo tra gli ultimi, tanto da isolarmi e rinchiudermi in me stesso.
Ma è comprensibile che accada questo. Non siamo mica robot, capaci di interagire come se niente ci toccasse e niente potesse influenzarci. In realtà, noi cambiamo, mutiamo, evolviamo in ogni istante e spesso siamo il risultato di mille condizionamenti che subiamo e che siamo costretti ad accettare.
E tutto questo processo, alla fine, comporta sempre un prezzo da pagare. Ce ne accorgiamo la mattina, prima di cominciare un nuovo giorno, perché portiamo su di noi gli effetti gratificanti o disastrosi dei giorni precedenti e che riflettiamo nella postura ingobbita del corpo, nello sguardo timido, nelle movenze accennate, nelle parole quasi sussurrate. Preferiremmo non essere notati e passare inosservati quando la nostra autostima è bassa…
E poi, all’improvviso, un amico ti fa un complimento, un saluto inaspettato, una telefonata divertente e tutto riprende a sorridere…Siamo così, incostanti e prevedibili…siamo esseri umani con le nostre debolezze e la nostra voglia di andare avanti…
Mi piace il rapporto che fai tra autostima e azione. Non conta il risultato vincente, quanto la tua voglia di provarci, di cadere e rialzarti con la profonda convinzione di non mollare e andare avanti. Perché, prima o poi, tutti quei tentativi che ti sembrano inutili e ripetitivi, produrranno i loro frutti, perché incrementeranno la tua determinazione, la caparbietà di procedere contro tutti e quell’insaziabile desiderio di “farcela ad ogni costo”…
E l’autostima cresce in misura esponenziale in base a questi sforzi. E’ vero che non hai risultati immediati, ma è anche vero che vai avanti ugualmente, guidato dal tuo sogno e da quello stimolo innato che senti dentro di te di inseguire questo sogno…costi quel che costi…
Le batoste ci sono, è inutile nasconderselo, ma sono momenti propedeutici e preparatori al successo.
Non posso sapere cos’è la luce se non conosco le tenebre…
Non posso sapere che significa vincere, se non conosco la sconfitta…
Devo allora FALLIRE – come dici tu – per andare avanti e imparare quel percorso verso la vittoria, costellato da mille dolori e mille lacrime amare…senza delle quali non posso sapere come sarà il sapore della mia vittoria…
Guarda questo video: https://www.facebook.com/montemagno/videos/943366849064466/
Mi sembra molto indicativo di cosa bisogna fare per accrescere la nostra autostima e provare ad emergere in qualche ruolo che ci è congeniale. Io devo prima capire che cosa VOGLIO e cosa SONO CAPACE DI FARE. Non devo imitare nessuno, ma focalizzarmi sulle mie potenzialità. Sembra banale, ma è tutto qui il problema, perché speso si tende a voler fare ciò che altri ti suggeriscono di fare, con grandi disastri verso noi stessi e la nostra vera natura.
Quando ho capito cosa voglio fare, allora devo concentrarmi sul MODO di farlo e deve diventare quasi un’ossessione, perché mi ci devo dedicare anima e corpo. Di quali competenze ho bisogno? Di quali supporti? Di quale tipo di istruzione necessito? Che cosa veramente mi spinge verso questa direzione? Mi sento bene facendolo? E così via…sono tutti interrogativi che devo porre a me stesso prima di cominciare, perché devo chiarire A ME e a nessun altro i motivi che mi spingono su quella strada e non su altre.
Concordo completamente sulla tua conclusione.
Cadrò molte volte, potrò anche morire senza aver ottenuto nulla, ma tutto ciò che avrò fatto per arrivare fino a quel punto sarà il mio lascito finale, fatto di sangue e dolore, lacrime e fatica,…MA NON HO MAI RINUNCIATO…e sarà solo questo che conterà sulla bilancia finale della nostra Vita…
Ok…non ho ottenuto glorie e onori…il mio sogno è rimasto irrealizzato, non ho completato il mio percorso…MA IO CI SONO E SONO ANCORA QUI…e questo significa che ho ancora un possibilità di andare avanti e giocarmela fino in fondo…
Caro DESTINO…ti do una notizia…IO NON MOLLO!
Eccomi Alfonso! Grazie per il SUPERCOMMENTO :)!
“Mi piace il rapporto che fai tra autostima e azione. Non conta il risultato vincente, quanto la tua voglia di provarci, di cadere e rialzarti con la profonda convinzione di non mollare e andare avanti. Perché, prima o poi, tutti quei tentativi che ti sembrano inutili e ripetitivi, produrranno i loro frutti, perché incrementeranno la tua determinazione, la caparbietà di procedere contro tutti e quell’insaziabile desiderio di “farcela ad ogni costo”…”
Diciamo che l’autostima è un concetto che è sulla bocca di tutti, io, in maniera abbastanza umile, mi ero reso conto di non aver capito nulla (e ancora tuttora) di quanto viene detto nei libri, psicologi, commentatori vari anche autorevoli.
Faccio un esempio. Dicono che se uno è sicuro di se stesso, un’offesa non dovrebbe toccarti. Boh, è veramente così? Può essere una cosa abbastanza vera, ma ci sono eccezioni enormi a mio avviso. Se uno ti insulta, o insulta i tuoi genitori, sorella o simili, non credo ci sia una relazione tra incazzatura legittima e senso di autostima. Ti viene naturale la voglia di mollargli uno schiaffone. Che sia l’essere più sicuro del mondo o il più infelice, remissivo o altro (anzi in quest’ultimo caso probabilmente la voglia è addirittura molto minore, visto che si tende ad essere passivi).
Personalmente non sono buono e calmo sempre e comunque: la filosofia dell’altra guancia NON FA PER ME. Esempio che farà storcere a molti il naso: MATERAZZI VS ZIDANE. Io sono interista, ma Materazzi NON mi piace. Per carità, non lo conosco a fondo, ma non mi è mai piaciuto il suo essere FALLOSO all’inverosimile, PROVOCARE sistematicamente l’avversario (vedi Caso Cirillo, di diversi anni fa quando lo ha deriso pur non giocando dalla panchina per tutto il tempo riferendosi al “suo essere scarso” e invitando gli altri compagni a “puntarlo perchè scarso”). Insomma NON MI PIACE. Idem contro Zidane, nella finale dei mondiali del 2006. Lo ha sistematicamente beccato per tutta la partita, Zidane ha GIUSTAMENTE reagito con una testata (perchè siamo uomini e non macchine) ed è stato espulso. Ora non credo che l’autostima di Zidane sia bassa 😀 o che comunque lo abbia aggredito per un problema di Autostima. Non c’entra nulla.
Quindi continuo a non capire perchè mettono in mezzo la parola autostima anche in questi contesti: se avessi più autostima non reagiresti: se un tizio mi vuole sopraffare e si comporta in maniera antipatica, prima gli offro la mia prima guancia, se mi schiaffeggia ancora, io mi prendo tutti i vantaggi possibili per DISTRUGGERLO. La vita mi ha insegnato anche questo e porgere due guance non paga, e proprio uno dei più grandi uomini vissuti sulla terra ne ha fatto le spese.
Quindi sto alla grande dalla parte di Zidane, e non è che il mio essere interista o italiano debbano, a convenienza, cambiare un’opinione. Magari sarà sbagliata l’opinione, il mio giudizio e le mie idee sono RARAMENTE definitive, ma almeno è un’opinione OGGETTIVA e non dettata dal tornaconto personale.
Scusami ho divagato, ma era solo perchè sono state queste, e altre, considerazioni che mi hanno portato ad analizzare l’autostima e vederla come COLLEGATA ALL’AZIONE (e indirettamente ai RISULTATI, che non sono sempre controllabili per definizione, come un rifiuto in amore ad esempio: la cosa fondamentale è PROVARCI)
Ho visto il video di Marco Monty Montemagno, condivido IN PIENO il discorso di “Versione Migliore di Se Stessi”, e in generale tutto il video è altamente condivisibile (ottimo il discorso tra l’inversione tra Umberto Eco e Serena Williams e tra corsa in cui siamo stati primi almeno una volta nella vita 😉 )
Io ho fatto l’errore di studiare qualcosa in cui non ero dotato, solo per la voglia, inconscia, di voler dimostrare a me stesso qualcosa. E probabilmente non è stata la migliore delle scelte Alfonso (mi riferisco a quanto scrivi dopo “Mi sembra molto indicativo di cosa bisogna fare per accrescere la nostra autostima e provare ad emergere in qualche ruolo che ci è congeniale. Io devo prima capire che cosa VOGLIO e cosa SONO CAPACE DI FARE. Non devo imitare nessuno, ma focalizzarmi sulle mie potenzialità. Sembra banale, ma è tutto qui il problema, perché speso si tende a voler fare ciò che altri ti suggeriscono di fare, con grandi disastri verso noi stessi e la nostra vera natura.”)
Sì HAI RAGIONE Alfonso: ci sono cascato COME UNA PERA COTTA, perchè francamente mi ritengo un ingegnere informatico, ciò che ho studiato, abbastanza scarso, scarsissimo dal punto di vista informatico puro, ma conosco gli altri campi in cui sono SICURO di eccellere, perchè ci ho investito tempo ed energie e non ci potrà essere nessuno, PER DEFINIZIONE, a smuovere la mia autostima (in determinati campi) e non per arroganza, ma perchè sono conscio di quanto ho fatto e di quanta fatica ho investito tra problemi che francamente sono stati BEN AL DI LA’ della media dei problemi che si trova ad affrontare una persona tra i 25 e i 35 anni di vita. Ripeto ho detto la media, non c’è limite al peggio e ai problemi che le persone si trovano a dover affrontare.
E spesso vedo le persone stesse che si scannano con i propri simili e pensano “Che sfigati, si arrendono. Non hanno capito che dipende solo da loro bla bla bla bla”. No, se si deve ammirare qualcuno è troppo facile ammirare i vincenti.
Io amo i vincenti, li ammiro naturalmente. Gli umili però. Che riconoscono che potrebbero anche non essere qui. E che molti non ce l’anno fatta nonostante sforzi, meriti e qualità. Io sono questo tipo di persona, non giudicante superficialmente. Voglio essere così. Ho scelto di essere così.
Amo i vincenti ma ADORO CHI PERDE. Anche e soprattutto quando non si rialza. Quando piange. Quando chiede aiuto. Quando la disperazione prende il sopravvento.
E’ la vita la troia, non le persone. Ogni uomo è potenzialmente un mio alleato. La vita ha regole SPIETATE E SCHIFOSE. Vige la legge del più forte. In natura è il più debole a perire, a essere mangiato. La Natura mi fa schifo da questo punto di vista.
E se c’è un dio che l’ha creata in questo modo e non l’ha fatto per impotenza ma per SCELTA, allora mi fa schifo pure lui. Non me ne frega nulla. Mi arrogo di essergli superiore così come sono superiori a me e a lui moltissimi altri uomini.
Sono le persone, siamo noi, senza dogmi ottusi e regole che possiamo dare le nostre regole di buon senso in questo universo. Riscrivere le leggi della fisica a nostro TORNACONTO. Possiamo aiutare chi è sfigurato. Chi necessita di pelle artificiale. Nervi artificiali. Arti artificiali. Occhi artificiali. Organi artificiali. Realtà virtuale dove aiutiamo i più deboli. In cui non ci sentiamo in colpa per la carne che mangiamo di esseri viventi perchè la nostra carne è creata in laboratorio senza cervello, senza un essere senziente che debba soffrire ed essere macellato. A me questo fa schifo, ma è un diretto corollario delle regole della natura. E’ moralmente riprovevole ma intanto la carne è buona. Ottima. Eccellente. Ma quale fottuto sadico ha creato tutto ciò. Le peggiori perversioni dell’uomo sono bazzecole in confronto.
E’ questo il mondo che desidero: Un mondo di beatitudine per tutti. Forti o deboli che siano. Soprattutto per i deboli, ma BUONI. Ed è per questo che voglio trasmettere forza a tutti. Metodi. Scorciatoie motivazionali. Il mio scopo è questo. Rendere questo mondo un posto fottutamente migliore. E mi spezzerò la schiena per questo. Nei miei limiti.
La vita mi ha letteralmente SPAZZATO VIA, a un certo punto del mio percorso mi ha dato SCHIAFFONI SONORI, mi ha calpestato alla grande anche quando non lo meritavo minimamente e avevo bisogno di aiuto. E’ stata SORDA ai miei pianti e alla mia disperazione. l’UNIVERSO, Dio o l’Olimpo degli dei mi hanno risposto con una GRASSA RISATA. Ora rispondo PICCHE. Fanculo. Indifferente.
SONO STATI GLI UOMINI A TENDERMI LA MANO SU QUESTA TERRA.
La vita mi ha dimostrato che può mettermi KO come e quando vuole. E, nonostante questo, nonostante mi ha dato batoste, come lo fa con tutti, batoste terrificanti.
Ma io la sfido, la sfido volentieri questa grande troia, la sfido e la sfiderò con tutta l’energia che ho in corpo. E le risponderò tenendo in testa QUANTO MI SPETTA, e aiutando tutti voi con grandissima AVIDITA’, DETERMINAZIONE e INCAZZATURA, essendo buono con il prossimo e ARRABBIATO con la vita stessa o con chi cerca di sopraffare. E quando creperò lo farò con un ghigno. Terrificante. Bruttissimo a vedersi. Un fottuto ghigno eterno che avrò l’ardore di far riecheggiare per sempre nell’universo in risposta a quanto la vita può essere stronza. Un ghigno che risuonerà per sempre nell’universo e ricorderà tutto quello che di spettacolare ho vissuto in questo maledetto, straordinariamente meraviglioso, fottutissimo posto di nome Terra.
Grazie Alfonso 🙂